Al primo piano del Museo Ladin de Fascia sono esposte due figure, un uomo e una donna, vestiti con le tradizionali maschere del carnevale ladino. Dall’originale forma e composizione dei loro copricapi nasce l’idea progettuale di reinterpretare una tradizione storica nell’edificio simbolo della comunità locale. La soluzione parte dall’idea di reinventare il tetto a padiglione, tipico dell’architettura austro-ungarica, trasformandolo in un monolitico elemento di facciata caratterizzato da scandole in legno che riprendono la forma degli elementi che compongono i costumi ladini. La tipica forma a padiglione si trasforma quindi in un elemento caratteristico, una sorta di “copricapo” tradizionale che si appoggia sull’edificio rivestendo la facciata. L’architettura proposta esplora quindi le tradizioni e la storia di questa valle, rivista in chiave contemporanea; la forma e la materialità che la caratterizzano cercano di rispondere a diverse chiavi di lettura e ai differenti aspetti richiesti. Da un lato cercano l’integrazione con il tessuto urbano circostante ma allo stesso tempo l’edificio si presenta come una costruzione semplice e caratteristica, che possa essere facilmente riconosciuta e appartenere alla memoria collettiva del paese.
La nuova sede comunale è un edificio estremamente semplice, con un grande spazio interrato, un ampio piano terra, popolato di diverse funzioni aperte al pubblico, che sostiene il grande volume dei piani amministrativi. Il nuovo edificio impersona in maniera evidente la semplicità compositiva e l’organizzazione degli spazi: una parte più aperta, al piano terra, immediatamente fruibile e una parte più densa, ai piani superiori, più adeguata alla quotidianità degli uffici. La semplicità dell’impianto consente ai visitatori di orientarsi con grande facilità, riconoscendo subito le funzioni principali ed accedendovi semplicemente dal grande spazio pubblico al piano terra. Tutta la vita pubblica dell’edificio si sviluppa intorno alla doppia scala centrale, capace di connettere le differenti funzioni e i differenti utenti del complesso, non solo garantendo l’efficienza dei movimenti all’interno dell’edificio, ma mettendoli in scena, rendendoli reciprocamente visibili.